Diritto di replica

 

Pubblicato su Il Fatto Quotidiano il 21 gennaio 2018

Caro direttore ho letto il divertente articolo della brava Valeria Pacelli che raccontava alcune intercettazioni telefoniche tra il direttore dell’area centro-sud di Equitalia Alessandro Migliaccio e alcuni politici tra cui il sottoscritto. Il contenuto di quelle intercettazioni riguardavano spiegazioni spesso su alcune cartelle pazze e sul fatto che quasi sempre le amministrazioni pubbliche non si parlano tra di loro per cui i committenti delle multe o i tribunali della repubblica o l’INPS o altre ancora quando inviano ad Equitalia somme da esigere non aggiungono le motivazioni o ignorano, ad esempio, che i tribunali hanno cancellato l’onere fiscale richiesto al contribuente. E’ la pubblica amministrazione italiana dopo ben quattro riforme (Bassanini,    Nicoiais, Brunetta, Madia) in cui la incomunicabilità la fa da padrona. Detto questo è forse un privilegio telefonare al responsabile della struttura addetta alla riscossione? Presumo che anche un direttore di giornale chiami i responsabili all’occorrenza e con lui tantissimi altri italiani. Diversamente a chi bisognerà  chiamare, forse allo charcutier alias “pizzicagnolo”al secolo il salumiere come diceva Totò in “miseria e nobiltà”? Comunque per non fare più arrabbiare la giovane e simpatica Pacelli le chiedo una cortese autorizzazione, quella di poterla interpellare quando avrò un problema con una pubblica amministrazione per conoscere a chi eventualmente posso rivolgermi senza creare “scandalo”. Solo per vostra conoscenza vi sono funzionari cortesi come il Migliaccio che rispondono ed altri scostumati come alcuni autorevolissimi dirigenti dell’Inps. 

1 Comment on "Diritto di replica"

  1. La lettera di Pomicino
    è ‘ il minimo sindacale che si può rispondere quando tutto deve entrare nel calderone della cultura del sospetto!Se è pur vero che siamo tutti innocenti,ma nessuno è al di sopra di ogni sospetto,preferisco pensare che il metodo adottato dalla Pacelli,risponda alla voglia di affermare la verità ad ogni costo e non al tentativo di dare corpo e sostanza alla cultura del sospetto tanto cara al movimento politico dei 5 stelle di cui il Fatto appare sempre di più come strenuo difensore,abdicando al proprio ruolo di autonomia e diritto di critica!E’ solo un caso che l’on.Di Maio, capo politico del movimento pentastellare,intervistato sulla 7 dalla Gruber,ha evitato qualunque accostamento a Pomicino x privilegiare l’accostamento a De Gasperi!E’ sempre lecito sognare l’impossibile,ma nella realtà dei fatti Pomicino è stato ed è un grande politico…Di Maio politico lo deve ancora diventare!

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