pubblicato giovedì 24 luglio 2014 su Il Foglio Quotidiano
Dobbiamo ringraziare di cuore il ministro Boschi per le sue due ultime dichiarazioni al Senato della Repubblica al termine della discussione generale sulla riforma del Senato e del titolo V° della costituzione. Il ministro Boschi ha detto due cose importanti che ci hanno intenerito più di quanto noi stessi potevamo immaginare. La prima è stata quando inneggiando alla verità ha ricordato un politico antico della sua regione, Amintore Fanfani, che diceva come in politica le bugie non servano. Sentire il nuovo che avanza ricordando padri della patria ci ha riempito di gioia perchè la Boschi, pur non avendolo per la sua giovane età visto da vicino, ha ricordato uno dei cavalli di razza della democrazia cristiana. Amintore Fanfani faceva parte di quel gruppo di democristiani che venivano chiamati “i professorini” con un tantino di sufficienza tutta democristiana. In quel gruppo primeggiavano Giuseppe Dossetti, poi fattosi monaco, Giuseppe Lazzati, rettore dell’università cattolica di Milano, Amintore Fanfani e Giorgio La Pira, sindaco di Firenze più volte citato dallo stesso Matteo Renzi come uno dei suoi punti di riferimento culturale insieme a don Mazzolari. Se anche la Boschi cita uno dei quattro come fa Renzi, è segno che la squadra di testa del PD è guidata “culturalmente” dai nostri nipotini politici. Tutti giovani, pieni di fantasia e di determinazione e con una cultura di riferimento che è anche la nostra. Grazie dunque, al ministro Boschi (scusi se non la chiamiamo ministra perchè riteniamo cacofonico il termine) per questo riferimento che non è un amarcord ma , al contrario, è segno di un background di tutto rispetto. Anzi, potremmo spingerci anche un po’ più in la sul terreno delle interpretazioni perchè Fanfani fu uno dei due DC che nella storia del cattolicesimo politico, tentò di fare insieme il segretario del partito e il presidente del consiglio. La DC, però, puntava ad una vera democrazia e sapeva distinguere la funzione del partito da quella del presidente del consiglio e quindi si oppose. Fanfani tenne la posta e in tempi brevi non fu più nè segretario politico nè presidente del consiglio. Absit iniuria verbis, naturalmente, rispetto a Renzi (possiamo dirlo democristiano del terzo millennio?) che oggi, dalla sua, non ha più la DC con i suoi vizi ma anche con le sue tante virtù che allora si chiamavano democratiche. Quel novecento tutto sbagliato tra dittature feroci e democrazie flaccide!!! La seconda cosa per la quale dobbiamo ringraziare il ministro Boschi è di averci fatto capire qualcosa che ci sfuggiva. Da qualche mese, infatti, non ci sentivamo molto bene ma non sapevamo capire la natura del nostro disturbo pur essendo, peraltro, medici. Il ministro Boschi ci ha chiarito tutto. Il ministro, infatti, ha detto con tono fermo e con accento dolcemente strascinato come solo i fiorentini sanno fare, che chi dice che questa riforma è autoritaria ha delle allucinazioni e l’allucinazione è di per sè una bugia che nasce, però, da un disturbo del pensiero e dell’affettività. Grazie signor ministro, grazie davvero, non l’avevamo capito. Ecco perchè ci sentivamo poco bene. Avevamo, infatti continuamente queste allucinazioni che ci affliggevano da sera a mattina per non parlare della notte!. Ogni tanto vedevamo un parlamento di donne e uomini liberi, spesso vedevamo che i cittadini andavano nella cabina elettorale per scegliere i propri senatori e deputati come scelgono i consiglieri comunali e regionali, e addirittura alcune volte vedevamo un processo legislativo rapido nel suo percorso perchè le commissioni lavoravano in sede redigente, come si dice in gergo tecnico lasciando cioè all’aula il solo voto finale. In certi giorni più faticosi degli altri abbiamo addirittura visto qualche governo sostenuto da una maggioranza parlamentare che era anche maggioranza nel paese. Ed, invece, la ministra Boschi (ha visto, ce l’abbiamo fatta!!!) ci ha messo a nudo letteralmente togliendoci all’improvviso ogni vestito di dosso ed abbiamo finalmente preso coscienza che siamo degli allucinati. Via il Senato, via le preferenze, via la coincidenza tra maggioranza parlamentare e maggioranza del paese e via via tante altre cose di cui presto ci accorgeremo. Grazie dell’avvertimento signora ministra ma noi siamo dei suoi poveri nonni politici, siamo cioè di una generazione cresciuta con gli insegnamenti di Fanfani, Moro, De Gasperi, Andreotti, Nenni, Malagodi, La Malfa e tanti altri ed abbiamo paura di quel che diceva la “vecchia siracusana” al tiranno Dionisio, non c’è mai fine al peggio! Lunga e felice vita dunque ai nipotini della DC, in verità un po’ arruffoni, ma ci lascino nelle nostre allucinazioni e nelle nostre vecchie e decadenti tentazioni democratiche.
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