Il Pd dimentica le sue colpe

Enrico Letta ha annunciato con molta enfasi che il 17 dicembre, forse a Roma, il suo  partito sarà in piazza per contrastare la manovra di bilancio varata dal governo. È difficile capire con quale credibilità in quella occasione il PD  potrà dire la sua su di una finanziaria che destina la maggioranza delle risorse a ridurre l’impatto dei costi energetici, avendo governato per ben 19 anni sui 28 della seconda repubblica e negli ultimi 11 per dieci anni di fila lasciando l’Italia nelle condizioni disastrose che abbiamo sotto gli occhi. Il mondo comincia domani, dicono gli ottimisti, e noi siamo tra questi, ma il mondo di ieri non scompare e pesa  maledettamente sul domani. Qualche ricordo ci aiuta a capire meglio lo stato delle cose. Dal 1994 l’Italia è cresciuta  dello 0,8% di media all’anno ponendosi tra gli ultimi paesi dell’Unione e di conseguenza la povertà è raddoppiata ed il tasso di disoccupazione altrettanto. Il mezzogiorno dal 1992 al 2019 ( prima della pandemia cioè) ha perso 500 mila posti di lavoro e le disuguaglianze sono esplose. La spesa in conto capitale  dello Stato è passata in questi 28 anni dal 4-5% l’anno al 2-3% con il che significa che in questo periodo sono stati sottratti agli investimenti pubblici quasi mille miliardi con tutte le conseguenze infrastrutturali e idrogeologiche del territorio del paese (Marche ed Ischia docent). E infine non va dimenticato che  nello stesso periodo lo stock del debito pubblico si è triplicato passando dagli 839 miliardi di euro del 1991 ai 2400 miliardi del 2019. La pandemia poi ha aggiunto debiti per altri 300 miliardi di euro. E nel frattempo i nostri salari sono da tempo tra i più bassi di Europa facendo emergere la nuova forma di povertà, quella da lavoro.

Questo drammatico mondo di ieri pesa in maniera notevole sul futuro del nostro paese ed il PD è tra i maggiori responsabili per aver tanto governato (anche il centro destra ha governato anche se solo per nove anni e non di fila) e forse dovrebbe spiegare a se stesso e a noi gli errori compiuti prima di scendere in piazza per suggerire chissà quale altra suggestione. Se il PD ha smarrito il pudore delle proprie responsabilità, il movimento 5 stelle rischia addirittura di scivolare verso sponde pericolose dove non si trova più neanche quel senso dello Stato che dovrebbe essere patrimonio di tutti i partiti. Giuseppe Conte ha annunciato che oggi  inizierà un tour partendo da Napoli per incontrare tutti i percettori di un reddito di cittadinanza. È fin troppo facile prevedere che a questi cittadini Conte indicherà l’ingiustizia subita per le modifiche sul reddito  ed è altrettanto facile che così facendo scatterà la scintilla di una rivolta popolare in quelle città del Sud storicamente attraversate da fenomeni di ribellismo urbano offrendo così utile terreno di  coltura per la criminalità organizzata. Da circa 30 anni l’Italia è afflitta da un progressivo degrado del quale pochi parlano ma oggi rischia di essere addirittura vittima della irresponsabilità di una classe dirigente che da tempo non guida più il paese ma lo insegue cavalcando ogni umore ed ogni disperazione.

Paolo Cirino Pomicino

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