Lettera scritta a Michele Santoro
Caro Michele, ancora una volta il tuo solito collaboratore. anche lui ormai con i capelli bianchi, ripete cose non vere sul mio conto. La prima volta, se ti ricordi, fu quando ero degente in ospedale e ti telefonai a mezzanotte per chiosare le bugie dette sul mio conto mandandoti poi, le sentenze del tribunale che mi avevano assolto. Nell’ultima trasmissione il tuo simpatico amico ha detto che ero andato…